Parole fra noi
Digerire le parole inglesi non è cosa immediata, per di più negli ultimi anni sono sempre più diffuse per molti motivi, primo fra tutti il fatto che la lingua inglese è ormai universale. Complice anche il mondo scientifico questa lingua è ormai parlata dall'Asia (Cina compresa) ai Paesi di fede musulmana come l'Iran, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi, in Europa e in tutti i restanti continenti, spesso anche in Africa.
In più è una lingua dalla grammatica molto semplice che si impara presto e, ultima grande opportunità nel mondo che c'era prima del COVID-19, è sintetica nelle frasi, rapida e incisiva nel contrarre in una sola parola molti concetti. Non per niente viene molto usata con la pubblicità. Le parole inglesi sono espressive quasi come un gesto: pensate a STOP o alle espressioni usate nei fumetti come SIGH!
Insomma ci toccano, e quindi prima impariamo il loro significato meglio è.
E poi aggiungo che in tempi terribili il fascismo le vietò. Vi ricordate l'espressione dannunziana "La perfida Albione" con la quale si parlava dell'Inghilterra? Non possiamo ripercorrere quell'atteggiamento di chiusura, ma soprattutto non ci conviene perché A RESTARE ESCLUSI SAREMMO NOI.
Proviamo allora a decodificare i termini con cui veniamo in contatto più frequentemente...
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