MANTRA 

Se senti un po’ d’ansia o un po’ di depressione, prova a leggere qui:

Alcuni consigli per la gestione del-tempo  e anche qui: Messaggio Massaggio

Poi AGISCI.  Potresti scegliere, senza pensarci troppo, gli esercizi che ti vengono in mente, partendo da

i piedi: I tuoi piedi

poi le mani: Le tue mani

le gambe: Le tue gambe

il core: Il tuo core

Fai tutto prestando attenzione ai movimenti, all’equilibrio; a cosa senti, a cosa pensi, a come stai.

Poi potresti metterti seduto a gambe incrociate (con un cuscino sotto al sedere) oppure in ginocchio seduto sui talloni (con un cuscino tra il sedere e i piedi); ma anche sdraiato, in piedi o come vuoi. Cerca semplicemente di stare comodo, ma con la schiena dritta, verticale.

Cerca un po’ di Mindfulness

Intenzionalmente metti attenzione al momento presente, al tuo respiro, alle tue sensazioni, ai tuoi pensieri, senza commentare, senza giudicare, semplicemente ascoltando, osservando con attenzione anche ad occhi chiusi.

A questo punto, oggi, qui, potresti provare un mantra.

Mantra è una parola sanscrita, indiana,significa originariamente “strumento del pensiero” o “mente che agisce”, o “pensiero che protegge”, e ha origine nelle antiche culture religiose di questa parte del pianeta. Come sempre, ti consiglio di digitare la parola e fare le tue ricerche personali in rete.

Il mantra può essere scambiato facilmente per una preghiera, ma non lo è. Un mantra è qualcosa di simile a una formula in cui è potente il suono in sé, o meglio la VIBRAZIONE. In una preghiera è sicuramente importante anche il rituale, il suono e la sua ripetizione - pensiamo alla tradizione del rosario - ma è forse più importante il significato, quello che si dice, il testo, le parole, il senso, la motivazione per cui si prega (invocazione, dedizione, richiesta di protezione per sé o per altri, ecc.).

Un mantra (come una preghiera, del resto) può essere recitato a voce alta ma anche internamente, nella propria mente. E soprattutto si può recitare a prescindere da qualsiasi credenza. Puoi essere di qualsiasi religione o di nessuna. Il suono è di tutti. Chi è particolarmente interessato alle implicazioni religiose potrà fare le sue ricerche individualmente. Il mantra è presente in molte religioni ed è alla base di ALCUNI tipi di meditazione, non di tutti. Puoi tranquillamente non recitare alcun mantra. Ma se ti va di provare...

Oggi te ne consiglio solo uno, il più semplice, il classico, il tradizionalissimo OM (o AUM). Volutamente non mi soffermo su alcun significato, mi fermo esclusivamente sulla vibrazione, sul suono. Basta inspirare ed espirare, e quando si espira si produce un suono con la bocca nella posizione aperta più semplice e rilassata. Questo movimento da bocca aperta a bocca chiusa non potrà che agevolare l’uscita prima di una “a”, poi di una “o” aperta, come in “pòrta”. Poi si chiude la bocca, e questa non potrà che produrre una “u” e infine una “m” (un po’ come il coro muto di Madama Butterfly: https://www.youtube.com/watch?v=RhPniZCpdrY). Oppure puoi semplicemente passare da una “o” a una “m”. Puoi notare anche una certa somiglianza con “Amen”.

Quindi inspira, espirando produci il suono, possibilmente a una tonalità bassa, poi inspira e così via per un po’ di minuti, concentrandoti sulla vibrazione che produci. Cerca di sentire la “o” nella pancia e la “m” nella testa. Puoi tenere appoggiata una mano sulla pancia e una sul petto. Niente di più per ora. Per un po’ distogli la tua attenzione dalla respirazione, dai pensieri, dalle sensazioni fisiche, dai piedi e dalle mani, da qualsiasi cosa che non sia il suono, la vibrazione che stai producendo. Presta TUTTA la tua attenzione al suono e fallo per qualche minuto di seguito.

Tradizionalmente, perché il suono OM sia considerato un mantra, deve essere ripetuto 21 volte di seguito. Altre fonti parlano di 108 ripetizioni. Si sente spesso dire che per creare un’abitudine o perché una meditazione faccia effetto bisogna ripeterla per almeno 21 giorni di seguito. deve essere chiaro che non c’è alcuna evidenza scientifica di tutto ciò. Quello che sicuramente si può fare è sperimentare su di sé.

Recitare un mantra può facilitare l’autoinduzione di una specie di stato ipnotico, uno stato di rilassamento profondo, di mindfulness. Quello che dicono le ricerche scientifiche più serie, in poche parole, è che può verificarsi una modificazione delle frequenze delle onde cerebrali (quelle che misuriamo e registriamo con l’elettroencefalogramma). Ciò può portare a una serie di benefici a cascata. Puoi provare a leggere vari articoli, tra cui 

https://it.reuters.com/article/entertainmentNews/idITMIE57G0Q820090817

Qui un esempio sonoro, le prime volte potresti tenere questo in sottofondo per “allinearti”. Ma se ti trovi meglio con un’altra tonalità, sperimenta: https://www.youtube.com/watch?v=8sYK7lm3UKg