Chi c'è intorno all'Afghanistan?

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Mappa Afghanistan

Da circa un mese ormai su tutti i media nazionali si parla abbondantemente di Afghanistan, precisamente da quando il 15 di Agosto i taliban hanno conquistato Kabul e preso così il potere in tutto il paese, dopo la fuga del governo eletto causata dal ritiro delle truppe statunitensi e della NATO.
Per chi fosse sfuggito al racconto quotidiano dell’evoluzione della situazione in Afghanistan e dai resoconti sul passato più o meno recente del paese, consiglio la lettura degli articoli a riguardo sul sito di Internazionale, raccolta in una sezione dedicata all’Afghanistan, che trovate qui o l’ascolto delle ultime puntate del podcast Globally, prodotto da Will Media e ISPI, o infine, per chi avesse poco tempo, questo breve podcast di Chora Media intitolato “Kabul:cosa è successo e perché”.
In questo articolo, più che ripetere fatti e notizie già detti e stradetti, vorrei parlare degli stati intorno all’Afghanistan e dei loro legami con il paese.

Il disimpegno degli Stati Uniti in Medio Oriente è ormai palese e va avanti da anni, e dopo un’uscita di scena caotica come è stata quella in Afghanistan, la loro autorità sarà messa in discussione e la fiducia nei loro confronti scenderà, sia da parte dei popoli che da parte dei governi occidentali alleati. Nel frattempo, le vecchie (Russia) e nuove (Cina) potenze globali, insieme a quelle regionali (Iran e Turchia), stanno riempiendo il vuoto di influenza lasciato.
Partiamo innanzitutto dalla posizione geografica dell’Afghanistan. Apriamo Google Maps, cerchiamo "Afghanistan" e osserviamo questo paese situato nell’Asia Centrale, e gli Stati con cui confina.

I due vicini più ingombranti, che saltano subito all’occhio, sono l’Iran e il Pakistan. L’Iran, repubblica islamica teocratica, sta sempre più cercando di imporsi come potenza regionale, appoggiando fazioni o governi in diversi paesi della zona (un esempio su tutti, gli Hezbollah in Libano). La relazione dell’Iran con i taliban è variabile, a volte conflittuale, altre volte collaborativa, vista la preoccupazione per gli abusi nei confronti della popolazione sciita, minoritaria in Afghanistan ma saldamente al potere in Iran.  Il Pakistan, da sempre considerato amico dei taliban, non ha mai smesso di sostenerli negli anni dell’occupazione statunitense, e vede ora un’occasione per accrescere la sua influenza.

A nord il paese confina invece con tre ex paesi sovietici (Turkmenistan, Uzbekistan e Tagikistan), tuttora molto legati alla Russia, che li considera degli stati satellite. Questo spiega l’interesse della Russia nella zona, che rischia di trovarsi un paese profondamente instabile vicino alla sua periferia, con il rischio che l’estremismo islamico “contagi” le popolazioni musulmane di questi stati.

Infine, se guardiamo bene in alto a destra, scorgeremo una striscia di terra, quasi un corridoio, che arriva a confinare con la Cina. Ma attenzione, la provincia cinese con cui confina non è una provincia qualsiasi, ma è quella dello Xinjiang, la regione abitata principalmente da separatisti di etnia uigura, turcofoni e di religione musulmana, contro cui la Cina sta conducendo da anni una campagna repressiva che si fa sempre più opprimente. È quindi nel pieno interesse della Cina mantenere buoni rapporti con il regime dei taliban, per evitare in qualche modo di fomentare la rivolta uigura. Non dimentichiamo però gli interessi economici della Cina che, oltre ad aver acquisito i diritti per lo sfruttamento di parte delle ricche riserve minerarie del sottosuolo afghano, ritiene il paese un corridoio di passaggio per la sua iniziativa di una nuova via della seta che possa facilitare i collegamenti commerciali tra la Cina e il resto del mondo. Per questo il governo cinese già da luglio aveva iniziato a stringere relazioni diplomatiche con i vertici taliban.

È interessante notare come sia la Russia che la Cina siano state invitate (insieme a Iran, Pakistan, Qatar e Turchia) alla presentazione del governo provvisorio dei taliban l’11 settembre. La presenza, e quindi l’appoggio, di due dei cinque paesi membri del Consiglio di Sicurezza Permanente dell’ONU rende improbabile che si riesca a fare pressione sul regime isolandolo a livello internazionale.

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Piccola raccolta bibliografica sull’Afghanistan

da Valeria

Saggi

Bulaj Monika, Nur : la luce nascosta dell'Afghanistan,  Electa, 2013

Cairo Alberto, Storie da Kabul, Einaudi, 2003

Chiesa Giulietto, Vauro, Afghanistan anno zero, Emergency, 2001

Ferrario Tiziana, Il vento di Kabul. Cronache afghane, Dalai, 2006

Giordana Emanuele, La grande illusione: l’Afghanistan in guerra dal 1979, Rosenberg & Sellier, 2019

Giunchi Elisa, Afghanistan : storia e società nel cuore dell'Asia,  Carocci, 2007

Hopkirk Peter, Il  grande gioco : i servizi segreti in Asia centrale, Adelphi, 2010

Levi Peter, Il giardino luminoso del re angelo. Un viaggio in Afghanistan con Bruce Chatwin, Einaudi, 2003

Makhmalbaf Mohsen, In Afghanistan : i buddha non sono stati distrutti sono crollati per la vergogna : appunti di viaggio del regista di Viaggio a Kandahar, Baldini & Castoldi, 2002

Mannocchi Francesca, Porti ciascuno la sua colpa : cronache dalle guerre dei nostri tempi, Laterza, 2019

Mo Ettore, Kabul, Rizzoli, 2001

Sgrena Giuliana, Alla scuola dei taleban, Manifestolibri, 2002

Sikorski Radek  La polvere dei santi. Viaggio in Afghanistan all'epoca della guerra sovietica, Eurolink, 2009

Strada Gino, Buskashì : viaggio dentro la guerra, Feltrinelli, 2002

Strada Gino, Pappagalli verdi: cronache di un chirurgo di guerra, Feltrinelli, 2000 

Wright Lawrence Le altissime torri. Come al-Qaeda giunse all'11 settembre, Adelphi, 2019
 

Piccola raccolta bibliografica sull’Afghanistan

da Valeria

Romanzi e racconti

Bitani Fahrad,  L’ultimo lenzuolo bianco, Neri Pozza, 2020

Geda Fabio, Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari, Baldini & Castoldi, 2017

Hosseini Khaled, Il cacciatore di aquiloni, Piemme, 2004

Hosseini Khaled, Mille splendidi soli, Piemme, 2007

Najafi Gholam, Il tappeto afghano, La Meridiana, 2019

Shakib Siba, La bambina che non esisteva, Piemme, 2009

Yasmina Khadra,  Le  rondini di Kabul, Mondadori, 2003

In risposta a di annalisa.reggiani

Buongiorno, vi informo quindi, come anticipato all'incontro di oggi, che mi fa piacere, per il momento, approfondire il tema dal punto di vista di singole vite. Ho quindi scelto: "Nel mare ci sono i coccodrilli" di Fabio Geda "La pietra di pazienza" di Atiq Rahimi Comunque buona lettura a tutte/i. Irene

Piccola raccolta bibliografica sull’Afghanistan

da Valeria

Film
Alle cinque della sera di Samira Makhmalbaf, 2003

Ava, Maryam , Ahyesha, di Sahraa Karimi, 2019

Come pietra paziente, di Atiq Rahimi, 2013

Il cacciatore di aquiloni, di Marc Forster, 2007

Le rondini di Kabul, (film di animazione) di Zabou Breitman e Eléa Gobbé-Mévellec, 2019

Osama, di Siddiq Barmak, 2003

Viaggio a Kanndahar, di  Mohsen Makhmalbaf, 2001

UNA POESIA DI GIORGIA SATTA

Tornino liberi i capelli delle donne
nessun velo a imprigionarne le promesse
sguardi d'amore complici li sfiorino
alla luce del sole nei giardini.
Ne sia padrone il vento, voli il pensiero 
dove c'è più cielo, nessuna veste sia galera nera
e sgorghi il riso come perle nella gola.
non siano case di polvere le strade 
per teste chine al comando di tiranni, 
solo cammino a passi di donne 
che non piegano i ginocchi.
E gli occhi, gli occhi trovino parole di maestri e poeti
scritte in libri di tempo, scelte una ad una da attaccare
al collo, sfida costante a un destino di deserto.
gs.
(con le donne afghane e con quelle di ogni angolo di mondo dove si voglia annientarne la dignità, la forza,l'intelligenza e il valore. Questa lotta mi appartiene)

In una libreria di Bari in cui sono entrata quasi per caso in cerca di un caffè, un'estate di alcuni anni fa, comperai un libro. Parla della strage del Bataclan e di un giovane mussulmano che perde la sua fidanzata che era andata per incontrare delle amiche. Come reazione egli riesce a farsi reclutare dall'ISIS per conoscere i responsabili di questo terrorismo e farli saltare in aria nella loro roccaforte, in Afghanistan.

Un libro incredibilmente reale e semplice, pieno di dolore, di forza, di determinazione e...di amore, che descrive la vita in quel Paese in confronto alla vita dell'Occidente

Pascal Manoukian "Ciò che stringi con la mano destra ti appartiene" ed. 66thand2nd qui la recensione  

https://ossigenodinchiostro.wordpress.com/2018/08/01/recensione-cio-che…

 

Bei suggerimenti. Davvero. Ho notato che fra i film Valeria ha aggiunto "Come pietra paziente" del 2013 e della stessa autrice del libro. Lo cercherò. Così come molta bella la storia del libro aggiunto da Krista. Per me è sempre stato più facile accostarmi alle popolazioni "straniere" (anche quelle europee: spagna, paesi del nord, america, portogallo....) attraverso storie di vita. Perchè poi si imparano delle cose sullo stile di vita e sulla loro politica. A parte Javier Cercas, che a me piace molto, mi è piaciuto molto "Passaporto all'iraniana"; storia di una giornalista, nata e vissuta in Iran insieme alla famiglia, fino a quando sono andati a vivere a Parigi. Avendo lei la doppia cittadinanza torna in Iran per rifare il passaporto. Vi assicuro che c'è una bella differenza fra quelle che si sente nei media e quello che lei racconta. Sia sul ruolo della donna, sia sulla tanto citata rigidità...ecc... Molto simpatico. Ciao a tutti

Al Baraccano lunedì 11 ottobre 2021 alle 19, organizzato dalla rivista Limes

llimes

Afghanistan, che Nazione è?
Dopo il ritiro delle truppe statunitensi dall'Afghanistan e la successiva azione militare dei talebani, i mezzi di comunicazione affastellano fatti e parole che mi allontanano da questo popolo così tormentato. Provo a comporre il puzzle di questo paese per comprendere come le persone hanno vissuto e continuano a sopravvivere. Mi chiedo: cosa coltivano per mangiare, se ci sono solo territori aridi oppure ci sono anche risorse, se esistono scuole, università, biblioteche. Per l’ennesima volta ho sentito parlare della via della seta (?) e dell’Afghanistan crocevia tra India e Asia. Descrivere questa Nazione è una missione impossibile?  

Ma è vero che i burka sono azzurri solo in Afghanistan? il loro colore sembra bellissimo, confrontato con l'aridità del luogo, dà un senso di leggiadria come un cielo. Non voglio pensare quanto sia faticoso portarlo- Penso anche quanto possa essere imbarazzante per una donna costretta tutta la vita ad indossarlo se improvvisamente le imponessero di non indossarlo più. 

"Pietra di pazienza" di Atiq Rahimi Ho finito ieri sera di leggere il libro e ho già prenotato il DVD, il film. Ho pianto tutto il libro. Sono emozioni che non riesco ad esprimere. Mi sommergono. Poi, magicamente, quando chiudo il libro rientra in me la razionalità. E' la storia di tutte le donne, di tutte le religioni. Non a caso la donna col finire del libro, dice al marito che non parla, respira solo, e lei lo nutre con un tubicino che dà acqua e zucchero; dice quindi "sai qual'è il 99esimo nome di Dio? al- Sabur" (IL PAZIENTE). E continua che se Dio è rivelazione, allora anche lei si è rivelata e quindi lei è Dio. E' una storia di violenza, di pesantezza delle religioni. E poi storia di solitudine, di doveri, di affetti, di ricordi. Di pazienza. Di guerra. Di inviti alla preghiera. I giorni e lo scendere della notte sono ritmati da questi suoni che entrano nella loro stanza. Perchè è la storia di tutte le donne? Perchè qualsiasi civiltà, qualsiasi ruolo svolge la donna, lei è sempre oppressa, stuprata, insultata..... E lui, l'uomo, finalmente immobile, con solo il suo respiro lento e gli occhi sbarrati, è la sua "pietra di pazienza". Quella pietra a cui puoi dire tutto, le tue preghiere, il tuo passato, i tuoi sogni, la tua quotidianatà. E' la pietra nera "pietra di pazienza" che è al centro della Mecca.