Lettera

Signor Cornavirus,

è così che mi rivolgo a lei perché è così che proprio due anni fa io ho sentito parlare di lei. Senza dubbio  era nome piacevole pur essendo un'entità a me sconosciuta, ma  purtroppo, col passare dei giorni si è rivelato un essere spregevole e molto temibile. Inizialmente, per mia ignoranza, lo ammetto , non le ho voluto dare tanta importanza, però devo dire che ancora non si era manifestato in tutta la sua malvagità e neppure mi aveva mostrato quanto deleterio potesse essere. In seguito  ho dovuto constatare quanto invece  lei lo fosse e non solo per le persone che ha portato a tremenda morte, ma anche per quelle da lei miracolosamente ignorate nel corpo, ma non nell'anima. Due anni in cui io l'ho combattuto con tutte armi che avevo a disposizione, ma non del tutto adeguare. Due anni in cui , senza quasi che me ne accorgessi lentamente mi ha spogliata lasciandomi nuda come quella margherita a cui, da ragazzina, toglievo i petali ad uno ad uno chiedendo “M'ama, non m'ama...” rimanendo in mano con un bottone di stami gialli e con un “No” che mi riempiva di disappunto. Non le faccio l'elenco di tutto quello che, spudoratamente , mi ha depredato, sotto sotto già lo conosce e so che se la sta ridendo, ma non solo io, l'umanità intera, è estenuata dalla sua ballonzolante  presenza. Del resto cosa mi posso aspettare da un signor Coronavirus nato per distruggere! Dopo tutto questo tempo però penso che lei abbia accantonato un enorme tributo e allora adesso, che sa di aver stravinto, se ne vada, magari alla chetichella e lasci che noi sopravvissuti lentamente possiamo rimarginare tutte le ferite che ci ha regalato. Solo così potrei riappacificarmi con quel Dio misericordioso che ama le sue creature, ma lei, di questo, poco importa e la capisco, in fondo si è limitato a fare egregiamente ciò per cui è stato creato.

Io questo glielo riconfermo: meglio di così non poteva fare, ha già vinto su corpi, menti e anime e rispettosamente la invito a lasciarci oppure ho una proposta da farle: perché  non  impara a vivere assieme a noi senza farci dell'altro male e facendo meno il prepotente?

Ci pensi e mettiamo fine a questo periodo di morti, lotte e contrasti, magari si troverebbe bene anche lei qui con noi, ci sono anche tante  brave persone su questa terra, specialmente a Bologna!

Se potesse accettare questo mio suggerimento  le sarei grata, per ora la saluto. M.F.