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FREAKS OUT di Gabriele Mainetti è lo spettacolo che ho visto finalmente al cinema! Un po' alla volta si ritorna con prudenza alla vita normale dopo le tante chiusure dovute alla pandemia. E’ un film stupefacente, difficile da spiegare e da inquadrare in un genere specifico. In un primo momento sono rimasta disorientata poi mi sono interessata alle varie finestre di genere: comico, storico, fantasioso, drammatico e tanto altro. Ho scambiato dei pareri sul film con un’amica e abbiamo convenuto che ognuno può connettersi con il filone cinematografico che più lo soddisfa ed emozionarsi per alcuni messaggi trasversali alla storia come la diversità, la solidarietà e la speranza.
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anche Farinelli il Direttore della Cineteca ne è entusiasta, io ho avuto la fortuna di vedere il film presentato da Farinelli alla presenza del regista all'Odeon. Un film che valorizza la diversità e ne fa una bandiera contro chi pur essendo diverso non sa apprezzarne il valore. Una cosa mi ha colpito in modo tremendo perchè a volte le immagini sono più eloquenti di qualsiasi discorso:
il 16 ottobre del 1943 a Roma ci fu il rastrellamento del ghetto ebraico, questa è una data nota a noi attenti ai fatti della guerra. Il regista nel film però associa al clima di dolore delle file di ebrei caricati sui camion e poi sui tremi, uno sfondo di festa dove nel cielo scoppiano i fuochi d'artificio del circo nazista che recluta e tortura "i diversi" cioè i disabili come numeri da baraccone.
Un'immagine fortissima soprattutto per il non-detto.
Allora dopo sono andata a vedere su RAIPLAY: Lo chiamavano JEEG ROBOT il primo film di Mainetti sempre girato a Roma. Anche questo indimenticabile!