Buongiorno, cani, ciao
cagnolini, cagnolini, cagnazzi
misterioso dono della natura
a noi carogne. Perché
Incantevoli compagni di viaggio
che ci fissate negli occhi
con esagerata aspettativa.
Belli come boschi con il vento
girano su e giù per la casa
come fiumi come rupi
come nuvole innamorate.
Belli quando ronfate
fate bave spazzate immondizie.
Egoisti, sporchi, noiosi,
rompiscatole ,puzzolenti, ingordi
sudicioni, petulanti, tangheri,
Dio vi benedica
(Buongiorno, cani ciao. Dino Buzzati )
La pet therapy si è consolidata ormai oltre 50 anni fa negli Usa e ora è ridefinita con l’appellativo di Attività e terapie assistite con animali (AAA/T) e si rivolge alle persone di ogni età che vogliono migliorare la qualità del loro modo di vivere grazie alla presenza e all’interazione con un animale.
Non si tratta di una terapia invasiva e gli animali utilizzati sono molteplici: cani, gatti ,cavalli, delfini, piccoli roditori, uccelli da voliera, pesci d’acquario e persino alcuni animali da cortile.
Possono essere animali di proprietà del conduttore e quindi definiti animali visitatori poiché vengono portati in visita al paziente o possono essere tenuti nella struttura interessata in maniera stabile e quindi definiti animali residenti.
In ogni caso gli animali utilizzati sono accuratamente preparati e ovviamente tutelati.
Ora vediamo brevemente l’utilizzo di questi animali così diversi tra loro ma in grado di darci ciascuno a suo modo un contributo ed un aiuto fondamentale.
I gatti, per esempio, vengono ampiamente utilizzati laddove sia necessaria un’applicazione lenta e una moderata presenza dell’animale come nel caso di soggetti autistici o nel caso di coloro che mostrano particolare timore nei confronti degli animali.
I primi approcci vengono fatti tenendo il gatto dentro a un cestino, il primo contatto sarà visivo e in seguito si passerà a un contatto tattile mediante l’ accarezzamento dell’animale (che ovviamente sarà di indole tranquilla)..
I conigli nani vengono utilizzati con la stessa metodologia dei gatti. Si sono rilevati animali docili, la loro piccola dimensione e il loro aspetto fisico morbido e tenero li rendono particolarmente adatti sia come animali residenti che visitatori.
I cavalli vengono utilizzati con grande successo nell’ippoterapia diffusa ampiamente in Italia.
In principio veniva utilizzata su soggetti che avevano subito incidenti e traumi fisici con il tempo il suo spettro di utilizzo si è allargato fino a sostenere e supportare persone con disagi fisici e psichiatrici. Lo staff che opera all’interno dei centri di ippoterapia è composto da neuropsichiatri, fisioterapisti, psicomotricisti psicologi. L’insieme delle tecniche utilizzate mira al superamento del danno motorio, cognitivo comportamentale e sensoriale. In alcuni casi il paziente si prende cura del cavallo, nutrendolo, strigliandolo e pulendo il box all’interno della stalla. Questo tipo di terapia può essere praticata sia dai bambini che dagli adulti.
Il cavallo diviene in alcuni casi un prolungamento del corpo umano, in questo modo il disabile grazie alla sua posizione sull’animale sperimenta una sensazione di potenza (poiché vede le cose dall’alto ). Il bambino su un animale così grande rende la sua esperienza unica percependo se stesso insieme al cavallo come una sola unità che lavora insieme. In questa forma di pet therapy prendersi cura dell’animale è un aspetto fondamentale poiché si apprende il concetto che il cavallo si prende cura di te se tu ti prendi cura di lui; in questo modo soprattutto i bambini imparano una forma di mutua responsabilità che poi sarà replicata nella vita quotidiana con beneficio sulla società.
Anche i delfini possono essere utilizzati poiché sono animali molto intelligenti e sensibili che amano interagire con l’uomo. Ovviamente il loro utilizzo non è molto praticato vista la difficoltà ad avere strutture adeguate.
Gli animali da cortile che vengono utilizzati in tempi più recenti all’interno di fattorie didattiche sono soprattutto galline e caprette poiché come caratteristica principale hanno una buona capacità di socializzazione e contatto con le persone.
Il cane è considerato a tutti gli effetti l’animale leader nell’applicazione delle AAA/T. La sua capacità di interazione con l’uomo, la sua sensibilità e la sua intelligenza lo portano a supportare l’essere umano in situazioni stressanti portando ampi benefici; naturalmente nell’ambito della pet therapy vengono utilizzati vari tipi di razze, meticci compresi; le dimensioni dell’animale non sono importanti (grandi o piccoli non fa differenza) mentre per quanto concerne l’età è necessario non utilizzare cuccioli poiché non avrebbero raggiunto l’iter di maturità necessario.
I campi di applicazione della pet therapy sono quello sanitario e quello socio educativo.
I cani sociali sono quelli che vengono portati in visita all’utenza e assolvono il compito di socializzare con la persona interessata, sono animali preparati e addestrati a non avere reazioni scomposte davanti a forti rumori o movimenti improvvisi ( il paziente potrebbe avere un malore, cadere oppure avere una reazione che comporta un’alterazione della voce).
I cani di servizio o di assistenza sono invece generalmente ceduti in maniera stabile all’utente. Accompagnano il loro padrone in ogni momento della giornata supportandolo nello svolgimento di alcune mansioni (ad esempio cani guida per non vedenti e per non udenti), questi cani sono in grado di aprire porte, portare oggetti, chiamare l'ascensore…
Questa presenza costante nella vita del disabile favorisce un forte legame e un attaccamento che diventa sostegno morale e psicologico.
L’applicazione in campo medico ospedaliero della pet therapy nasce nel 1953 in America quando lo psichiatra Boris Levinson si rese conto che la presenza del suo cane in studio durante le sedute (effettuate con bambini e adolescenti) agevola il rapporto con i pazienti. Il cane veniva considerato un “facilitatore sociale” creando un immediato miglioramento della relazione sociale e quindi in prospettiva un diverso rendimento degli interventi terapeutici.
Nel tempo, infatti, si creava un vero e proprio legame affettivo tra il paziente e l’animale.
Oggi la pet therapy viene applicata anche nelle scuole , nelle comunità di recupero variamente finalizzate, nelle carceri, nelle residenze socio assistenziali per anziani e a domicilio.
Ma quali sono gli effetti benefici ?
Nei bambini è stata riscontrata una diminuzione del comportamento aggressivo (sui pazienti
con disturbo di ADHD-iperattività e deficit di attenzione), un migliore comportamento con istruttori e insegnanti.
Negli adulti le ricerche della Friedman (già direttore del Department of Health and Nutritive Sciences al Brooklyn college di New York) hanno stabilito che il possesso di un animale favorisce la diminuzione del senso di solitudine e della depressione agendo come supporto sociale e dando maggiore impulso alla cura di se stessi. Inoltre si ha una diminuzione dell’ansia attraverso il contatto con l’animale e un aumento della sensazione di sicurezza e tranquillità con riduzione dello stress.
Gli effetti benefici ottenuti sono basati sullo sviluppo di sentimenti e emozioni che nascono e crescono all’interno dello speciale relazione che si sviluppa tra la persona e l’animale.
Ogni mattina il mio devoto cane
presso la sedia silenzioso aspetta
finché io lo saluto con un colpetto.
Al ricevere questo tenue omaggio
di gioia , il corpo suo tutto trasale!
Fra tutte le mute creature
lui solo, penetrando il velo del bene e del male,
ha visto l’uomo nella sua interezza,
essere per cui può dare la vita contento,
cui senza secondi fini può riversare amore
da un opaco sentire che a stento trova la via
verso il mondo della coscienza.
Quando vedo l’offerta di questo muto cuore
supplice del suo stesso bisogno,
immaginar non so quale raro valore
la sua saggezza pura trova nell’Uomo.
Col suo tacito sguardo, patetico, smarrito.
Quel che afferra non può esprimere in parole;
ma per me rivela il vero significato dell’Uomo,
nello schema del Creato.
(Il mio cane, Tagore)
Bibliografia:
-Guida alla pet therapy di Renata Fossati, Editoriale Olimpia
-La pet therapy tra scienza e diritto di Cinzia Angius, Casa editrice Komerik
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Commenti_blog
se credessi agli angeli…
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Cosa dire di più..... se non ringraziare ogni giorno i nostri teneri compagni di vita per tutto l'amore che ci riversano in cambio spesso di un nonnulla in cambio... sono gioia, dolcezza, tenerezza, nido vuoto, allegria, e ogni altro aggettivo di positività è nulla al loro confronto.
Grazie Toffee e grazie a tutti coloro che riescono a comprendere l'immenso dono che il creato ci ha donato!...
Claudia