Consigli per le letture estive: Io e la Governante , i miei giorni del Coronavirus, come li ho vissuti, Fosca Andraghetti, Carta e Penna edizioni

Categoria
Storia della nostra città
foto della copertina del libro, ritrae Mary Poppins che vola con ombrello aperto in una mano e borsa nell'altra, cappellino e mascherina

 

Io e la Governante di Fosca Andraghetti, è il diario dei primi mesi della pandemia di covid19. Il suo è uno sguardo attento, ironia e leggerezza stemperano un periodo della storia recente luttuoso e grave.  Fosca pone domande. Il senza fissa dimora che stazionava sulla panchina dove sarà e chi penserà a lui? Come farò senza abbracci? E’ tutto vero? Sto sognando? Alcune risposte riesce a trovarle “userò il buon senso e inventerò soluzioni adeguate”.

“I giorni scorrono lenti nel silenzio della bolla che mi sono costruita”.

Il 21 Marzo 2020 la svolta “..il muro che quando gli parlo non mi risponde, decido di ospitare una coinquilina: una Governante che vede, controlla, vigila, mi borbotta, mi strattona ed altro ancora. Tedesca dalla cima dei capelli alla punta dei piedi. A volte però mi accarezza i capelli”.  

Quando suo padre da bambina le diceva “tu te la cavi sempre” aveva proprio ragione e Governante è la creazione dell’altro alla base della nostra dimensione sociale. Assume il ruolo importante di chi ti dice di camminare con la schiena dritta quando ne hai più bisogno, e ascolta le tue parole permettendo la costruzione del pensiero alla base dell’agire.

 

Cito le parole dell’autrice 

, sul 16 Aprile.


"16 Aprile 2020- Pensieri sparsi come spesso mi capita in questi giorni. Un umore variabile , un continuo fare quasi impercettibili retromarce per trovare la strada giusta, per non farsi condizionare dalle immagini di personaggi noti che inneggiano a ‘#iostoacasa’, case o giardini che superano notevolmente quelle  di 30 metri quadri. Qualche giorno si resiste, di più diventa problematico soprattutto se si tratta di vecchi, che da oltre 20 anni, si sono inseriti nelle attività promosse da associazioni culturali che si sono adoperate e continuano a proporre iniziative per anziani soli. Fragilità motorie? Non è un problema o meglio, se c’è lo hanno affrontato e per il trasporto hanno predisposto convenzioni per il trasporto da casa al centro e viceversa. Allora perché rinchiuderli nelle RSA dove già il virus ‘veleggia ’veloce? Una proposta ripetuta da Ursula Gertrud von der Leyen. Sempre impeccabile, certo, ma non è che potrebbe essere uguale nel pensare che rinchiudere in casa queste persone, senza altri o quasi contatti umani è lasciarli invadere poco per volta dall’inedia, diventare facile preda della rassegnazione e del niente intorno. E’ questo che vuole la comunità, gli stati membri della comunità?

Certo che di anziani l’Italia ne ha tanti, e se li segreghiamo in casa per lungo tempo, più prima che poi, smetteranno di occupare spazio nel mondo. E quelli che continuano a godere di ottima salute, salvo qualche controllabile acciacco, finiranno per ammalarsi pure loro. Fine di tutto. Eppure prima dell’arrivo del coronavirus, erano citati e anche encomiati e anche portati ad esempio per il contributo dato: nonni, o facenti funzioni, con le pensioni diventavano un sostegno economico utilissimo per le loro famiglie in difficoltà. Fragili? Certo, spesso i più vengono da una guerra, hanno lottato, si sono sacrificati per dare un futuro migliore ai loro figli, e, certe volte, anche ai nipoti. Adesso li mettono in quarantena perché, anagraficamente, appartengono alla fascia dei fragili. Che tristezza."

 

(Fosca Andraghetti, “Io e la governante” pg 22, Carta e Penna Ed.)