Il 4 marzo ricorre l’anniversario di nascita di uno dei protagonisti più importanti della storia della musica italiana, Lucio Dalla. Bolognese, inizia la sua carriera negli anni ‘60 come autore musicale. La sua carriera è durata oltre mezzo secolo, attraversando diversi generi musicali (dal jazz alla canzone napoletana) e compiendo diverse collaborazioni con artisti di rilievo nazionale e internazionale.
4 marzo 1943, sua data di nascita, è anche il titolo di una delle sue canzoni più celebri. Il tema del brano è la storia d’amore tra una ragazza e un soldato; la voce narrante del brano è il frutto di questo amore che, da adulto, racconta la storia dell’incontro dei suoi genitori, della sua nascita e della loro sorte. Fu scritta assieme alla Nuova Equipe 84 e all’autrice Paola Pallottino. In un primo momento fu esclusa dal Festival di Sanremo e il testo venne censurato in quanto ritenuto blasfemo; il titolo originario, infatti, era “Gesubambino” e anche alcuni versi erano molto più volgari della versione attuale. Dopo aver cambiato il titolo ed eliminato alcune parole, Dalla la presentò al Festival di Sanremo del 1971, dove si piazzò al terzo posto e vinse anche il premio per il miglior testo. Nel 2021, a 50 anni da quel Sanremo, un libro di Massimo Iondini ripercorre la storia del sodalizio artistico tra Dalla e Pallottino, nata con 04 marzo 1943 e che diede vita a capolavori come Il gigante e la bambina, Anna Bellanna, Un uomo come me*.
Il 04 marzo 2013, a un anno dalla sua morte, in piazza Maggiore, o meglio, Piazza Grande (come la definiva Lucio, a cui ha dedicato anche il brano omonimo) a Bologna si è tenuto un grande concerto commemorativo in suo onore, trasmesso in diretta tv anche su Rai1, a cui hanno partecipato artisti e amici di Lucio del calibro di Gianni Morandi, Andrea Bocelli, Fiorella Mannoia, Renato Zero. Nonostante siano passati oltre 10 anni, ho ancora vivido il ricordo di quella serata e dell’atmosfera che si respirava. Innanzitutto la gente, le persone. Tante, di tutte le età, da zero a 90 anni. Piazza Grande era gremita, non solo nell’area del crescentone e sui gradini della basilica di san Petronio, ma anche nei bar, nei negozi, alle finestre, ai balconi, alcuni addirittura erano saliti sulla baracchina di un’edicola! L’aria: serena, una sera stellata, non era nè caldo nè freddo, si stava davvero bene. La commozione e l’emozione degli artisti sul palco e di tutte le persone che cantavano con entusiasmo e partecipazione. E poi, il pensiero e il ricordo degli ultimi, cui Lucio Dalla ha sempre dedicato un’attenzione particolare.
Oggi la sua eredità è conservata dalla Fondazione Lucio Dalla, fondata il 4 marzo 2014, il cui centro e simbolo principale è la casa museo di Lucio, situata a Bologna in via d’Azeglio 15, a pochi passi da Piazza Maggiore; oltre a visite guidate, la fondazione organizza contest musicali e iniziative solidali.
In occasione di questo anniversario, tra le tante iniziative, vi segnalo la presentazione del libro “A Bologna con Lucio Dalla” di Giorgio Comaschi, tenuta presso il centro commerciale di Vialarga: un itinerario ciclistico per le vie di Bologna ricordando il grande artista.
Per tutte le informazioni, vi invito a consultare il sito della fondazione http://www.fondazioneluciodalla.it/ci-vediamo-da-lucio/
* https://minervaedizioni.com/dice-che-era-un-bell-uomo.html
- Accedi per poter commentare