La mia Pasqua ai tempi del Coronavirus

Venerdì 10 aprile ho partecipato con entusiasmo all’incontro collettivo a distanza, ideato da voi, e dalle nostre conversazioni ho tratto una sola conclusione: non posso far passare la Pasqua senza vedere mia sorella.

Non è mai successo in vita mia di trascorrere il Natale e la Pasqua senza mia sorella. Sarà banale e forse vi farà sorridere ma le regole della mia vasta parentela sono poche e nessuno si è mai permesso di trasgredirle:

  • l’importante è la salute

  • ogni occasione è buona per incontrarci e fare festa

  • abbiamo tutti la stessa età (frase coniata molti anni fa da mia zia Adele per dire che stavamo bene insieme qualsiasi fosse la nostra età).

Appartengo a un gruppo whatsapp, composto dai miei familiari e alcuni parenti, che serve per superare le circostanze critiche. Il nome del gruppo varia a seconda dell’imprevisto e attualmente si chiama “Ai tempi del corona”; una cugina vive a Londra e la corona serve per condividere l’emergenza virus italiana e inglese con buonumore.

Ritorno a venerdì scorso e all’incontro ricreativo a distanza del gruppo Laboratorio del fare. Terminato il collegamento video, ho lanciato il seguente SOS sul gruppo whatsapp Ai tempi del corona: <Appello per Alessandro e Massimiliano – vorrei vedere mia sorella per Pasqua – potete predisporre una conference call con Zoom meeting?>

Il mio appello è stato immediatamente accolto. Alle ore 15 del giorno di Pasqua ci siamo ritrovati con la solita allegria maggiorata dalle piacevoli intrusioni di bambini, gatti e cani. Il prossimo appuntamento è previsto per domenica 19 aprile 2020. Ci sono già le premesse per allargare gli inviti ai miei zii over 80 anni. E’ molto comodo <avere tutti la stessa età> anche con questi aggeggi tecnologici

 
#iorestoacasa #lastorianarrerà