La commemorazione dei defunti è una ricorrenza sentita e celebrata in molte culture, sebbene con tempi , riti e atmosfere molto diversi.
In Italia e in altri paesi di tradizione cattolica, il 2 novembre è il Giorno della Commemorazione dei Defunti, un momento di raccoglimento che si esprime tipicamente con la visita ai cimiteri, l'omaggio floreale e la preghiera per le anime dei cari scomparsi.
Tuttavia, in molte altre parti del mondo, questa ricorrenza assume un tono più festoso e colorato:
Messico - Día de los Muertos: Celebrato l'1 e 2 novembre (Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità UNESCO), è una festa gioiosa e vibrante in cui si crede che i defunti tornino a visitare i propri cari. Le famiglie allestiscono altari domestici (ofrendas) riccamente decorati con cibo, bevande, fiori (soprattutto il garofano indiano) e oggetti appartenuti ai defunti.
Asia Orientale: In Cina, durante il Qingming (Giorno della Pulizia delle Tombe, in primavera), le famiglie si recano alle tombe degli antenati per pulirle e onorarli. In Giappone, il Bon Odori o "Festival dei Morti" (di solito a luglio o agosto) vede le persone radunarsi per onorare gli spiriti dei defunti con danze e lanterne per guidarli.
India - Diwali: Questa "festa delle luci", tra ottobre e novembre, è associata al trionfo del bene sul male, ma include anche usanze per onorare la memoria degli antenati.
Queste diverse tradizioni condividono un profondo desiderio comune: mantenere vivo il legame spirituale con chi non c'è più, celebrando la loro vita e il loro ricordo, spesso trasformando il lutto in un momento di gioiosa condivisione
. In Romagna la tradizione vuole che i defunti tornino sulla terra per visitare le proprie case, e per accoglierli e placare gli spiriti, le famiglie lasciavano tavole imbandite con cibi, tra cui alcuni dolci tipici preparati con frutta secca: le fave dei morti e la piada dei morti
Le radici del culto risalgono al capodanno celtico(Samhain) , che cadeva il 31 ottobre, la notte in cui si credeva che il mondo dei vivi e quello dei morti si sovrapponessero.
La credenza si è estesa anche a folletti dispettosi come i "Mazapègul" che si pensava si muovessero solo nella notte di Ognissanti.
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