La casa del melograno di via Broccaindosso

Categoria
Storia della nostra città
Portone di Casa Carducci

 

L’albero a cui tendevi 

la pargoletta mano

il verde melograno

da’ bei vermigli fiori

nel muto orto solingo

rinverdì tutto or ora

e giugno lo ristora

di luce e di calor

(.....)

(G.Carducci, Pianto Antico, 1871)


 

Nel vecchio quartiere di Santa Maria dei Servi (ora San Vitale) al n.777 (ora n.20) in via Broccaindosso ha abitato il sommo poeta Giosuè Carducci; fu il primo letterato italiano a ricevere il premio Nobel per la letteratura il 12 settembre 1906.

La casa su due piani, definita dal poeta stesso serena e luminosa è il luogo dove è stata composta l’opera poetica "Giambi ed Epodi”, una raccolta che comprende 30 poesie scritte tra il 1867 e il 1879 (fu edita a Bologna nel 1882) ma soprattutto è il luogo dove è stata scritta una delle sue poesie più famose ”Pianto Antico”, dedicata al figlio Dante nel giugno 1871, la poesia comparirà nella raccolta “Rime Nuove” pubblicata nel 1887 (come quarantaduesimo componimento).

La casa fu molto amata da Carducci, ma soprattutto fu da lui molto apprezzato il giardino e l’orto che coltivava con successo. Le piante di vite furono orgoglio del poeta poiche’ gia’ nei primi anni producevano tanta uva da produrre 90 litri di vino e da saziare la moglie; di cio’ se ne ha testimonianza da quanto scritto dal letterato stesso  all’amico Giuseppe Chiarini.

Il giardino oggi e’ ben curato ma non vi e’ piu’ traccia dell’orto e della vigna.

In fondo al loggiato d’ingresso si puo’ trovare nel giardino il vecchio melograno, che fiorisce ancora durante il mese di giugno da oltre 140 anni.

La famiglia Natali, proprietaria dell’abitazione, ha conservato la memoria di quest’albero inviando ogni anno i fiori alla figlia di Carducci, finche’ ella visse.

L’abitazione sita in via Broccaindosso, riporta ora 2 lapidi murarie, la prima ricorda che il poeta abitò lì dal 1861 al 1876,la seconda riporta l’intero testo della lirica “Pianto Antico”.

È interessante sapere che via Broccaindosso rimane tutt’oggi uno dei rebus della toponomastica bolognese, infatti non si hanno notizie certe sulla nascita del nome della via ma svariate ipotesi. Nella piu’ accreditata di queste si asserisce la presenza nella strada, in tempi assai remoti, di un signore da temere, di rispetto, quello che potremmo definire un  “Don Rodrigo”, armato di uno stocco, un bastone animato in cui è chiusa e celata un’arma da punta (un'arma bianca), definito dalla gente un “broccaglindosso” e che se ne teneva alla larga per evitare screzi.

Un’altra ipotesi formulata da Alidosi nel 1624 (seguita poi dal Salaroli nel 1743 e dal Guidicini nel 1837) propone la derivazione dell’ odonimo da una famiglia Brochindosi o Broccaglindosso, di cui un componente di nome Giorgio partecipo’ alle crociate nel 1217 con il cardinale Giovanni Colonna.

Tuttavia la tesi piu’ suggestiva, anche se sicuramente meno veritiera, è quella che ci dà il Banchieri nel 1635, raccontando di una donna che avendo visto il marito facchino indossare un vestito di broccato,cosa davvero inusuale e insolita, comincia a gridare:”Mie merè ha una vesta d’broccà indoss…”(mio marito indossa una veste di broccato), generando così il nome della via.

In seguito Carducci trovò una nuova sistemazione non molto lontano, in strada Maggiore al n.37, che a quel tempo era stata battezzata via Mazzini. Il palazzo era di proprieta’ del famoso chirurgo Francesco Rizzoli, il poeta si sistemò all’ultimo piano , in un appartamento, comodo, spazioso, in modo tale da consentire l’ampliamento della biblioteca composta da migliaia di volumi. Una casa vasta che accoglierà il poeta, quarantenne, per 14 anni dal  1876 al 1890, finché non sara’ costretto a cercare una nuova dimora, ancora più ampia, per raccogliere tutta la sua sempre maggiore collezione di libri.

Mi piace pensare che la dimora maggiormente amata sia stata proprio quella di via Broccaindosso, serena, luminosa, con un bel giardino, la vigna e l’orto.


 

Bibliografia:

-Carducci a Bologna,  a cura di Gina Fasoli-Mario Saccenti

 (Cassa di risparmio in Bologna 1985)

-Le strade di Bologna , a cura di Fabio e Filippo Raffaelli -Athos Vianelli

 (Newton periodici 1988)

 

Fonti:

https://www.bibliotecasalaborsa.it

https://luoghi.italianbotanicalheritage.com

https://originebologna.com

 

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.........sembra ancora di vedere il poeta che entra in quella casa......