Se prima di quel 20 febbraio di due anni fa parlare di Telemedicina sembrava quasi un esercizio di stile, adesso troviamo questa parola scritta più volte nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che è il documento approvato nel 2021 dal Governo Italiano per rilanciare l'economia dopo la pandemia di COVID-19. Che cos'è la Telemedicina? E' la possibilità di utilizzare la tecnologia per assistere un paziente al proprio domicilio e fornisce la possibilità ai medici e al personale sanitario di prestare assistenza a distanza, utilizzando varie tipologie di strumenti digitali come ad esempio: computer, smartphone, tablet o altri dispositivi connessi alla rete. Ancora più in dettaglio: si possono effettuare controlli medici, concordare piani terapeutici, trasmettere prescrizioni farmaceutiche e visite mediche. E' garantito il contatto tra medico e assistito, nel caso in cui il paziente sia impossibilitato a uscire di casa. Ad esempio un paziente diabetico può mantenere monitorato il livello di zuccheri ingeriti e il livello di insulina tramite un applicazione, condividere il proprio diario alimentare giornaliero con il medico o un operatore sanitario. In ambito oculistico, per esempio, si può eseguire l’esame di screening fotografico della retina da casa propria senza doversi recare presso l'ambulatorio specialistico. La Missione 6 del Pnrr parla chiaro e mostra come in componenti ed investimenti ci sia una grande attenzione verso la Telemedicina, in sinergia con altre due tecnologie come la Domotica e la Digitalizzazione. Si è compreso, in piena emergenza sanitaria, come il mondo della salute collettiva sia da tutelare ancora di più e da rimodernare. I bisogni del cittadino sono cambiati e sono emersi i limiti del nostro Servizio Sanitario. C'è l'ambizione di realizzare a livello locale, presso ogni Azienda Sanitaria Locale (ASL) un sistema informativo, in grado di rilevare dati clinici in tempo reale. C'è la volontà di costruire vere e proprie "piattaforme di telemedicina" facilmente scalabili, facendo leva su esperienze di successo esistenti. In Italia, a Bologna, nel 1976, la Fondazione Marconi, avviò per prima l'esperimento che utilizzava le linee telefoniche per rilevare, dall'ospedale, i tracciati degli elettrocardiogrammi eseguiti presso l’abitazione dei pazienti, senza che il cardiologo si recasse a domicilio. Telemedicina, domotica, televisite, telecooperazioni, telemonitoraggio, teleconsulti, potrebbero diventare finalmente una realtà-servizio fruibile per tutti i cittadini fragili con ridotta mobilità, in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale. Adesso e per tutti questi motivi, non possiamo perdere questa grande chance: si devono utilizzare al meglio le risorse di questo Pnrr, trasformandole in nuove opportunità di rinascita, rendendo questa missione possibile.
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