Cosa hanno in comune Minerva, Lucio Corsi e Papa Francesco?

Categoria
Relazioni umane
 foto di una farfalla Pollyomatus-icarus,il suo colore è azzurro ed è posata vicino ad alcuni fiorellini viola

 

Cosa accomuna Minerva che contattiamo tramite il nostro servizio e-Care, Lucio Corsi e Papa Francesco?

Comunicano la propria fragilità, ognuno a proprio modo.

Minerva scrive poesie e le condivide. Questa che ci ha dettato é affissa sulle bacheche di alcuni ospedali e ambulatori che frequenta. I suoi versi in rima non edulcorano dolori, percorsi di cura con tanti farmaci e paure. Ringrazia i dottori che “fan battere i cuori”. Qui l’autrice fa il verso alle rime d’amore anche se il significato è letterale, i dottori curano lei paziente perché il suo cuore continui a battere.

 

Dottori 

Forse ci portano fino a cent’anni, ma come arriviamo?

Con tanti malanni, con tante pastiglie, con tanti sciroppi,

che forse ci dicono che gli anni son troppi.

La testa va bene, ma il fisico no.

Chissà se conviene andare così avanti.

Ma se fai i conti, qui male si sta,

ma trovane uno che voglia andare di là.

Perciò ringraziamo questi dottori

che seppur malandati ci fan battere i cuori.

Gridiamo un evviva, gridiamo un urrà,

che per quanto si possa star male vogliamo tutti star qua.

Minerva Z.

 

Papa Francesco è di recente stato dimesso dall’ospedale dopo un lungo ricovero.  La tutela delle persone fragili è sempre stata al centro del suo pensiero e della sua azione. Ora, quando ne parla dice “noi”, annovera anche sé stesso fra i malati.  “La fragilità e la malattia sono esperienze che ci accomunano tutti “. (30 marzo 2025, Angelus)

Il suo punto di vista è quello di un malato ricoverato in ospedale:

“Prego soprattutto per la pace. Da qui la guerra appare ancora più assurda”. (2 Marzo 2025, Angelus)


Lucio Corsi è giovane cantautore che ha partecipato al festival della canzone di Sanremo classificandosi al secondo posto con un brano dal titolo: “Volevo essere un duro”. Nel testo descrive sé stesso, ”un ragazzo normale, ma non ho mai perso tempo, è lui che lo ha lasciato indietro me”.

” Perché in fondo è inutile fuggire dalle tue paure
Io volevo essere un duro, però non sono nessuno. Non sono altro che Lucio”. 

Ironizza sulla propria fragilità un po’ come Minerva in modo tale che diventa suo punto di forza. La canzone funziona, tanto che rappresenterà il nostro paese al prossimo Eurovision song contest.


La simpatica fragilità dell’artista e poeta Lucio Corsi, la fragilità del corpo descritta nelle rime di Minerva. Papa Francesco che partecipa al giubileo del malato, malato fra i malati. Desidero evidenziare i loro esempi di umanità e di forza in un momento storico nel quale la prevaricazione del forte sul debole sembrerebbe l’unica narrazione possibile.

 

Volevo essere un duro (Lucio Corsi, Sanremo, Febbraio 2025)

Volevo essere un duro…

Però non sono nessuno

Non sono nato con la faccia da duro

Ho anche paura del buio

Se faccio a botte le prendo

Così mi truccano gli occhi di nero

Ma non ho mai perso tempo

È lui che mi ha lasciato indietro

Quanto è duro il mondo

Per quelli normali

Che hanno poco amore intorno

O troppo sole negli occhiali

Volevo essere un duro

Però non sono nessuno

Cintura bianca di Judo

Invece che una stella uno starnuto

I girasoli con gli occhiali mi hanno detto

“Stai attento alla luce”

E che le lune senza buche

Sono fregature

Perché in fondo è inutile fuggire

Dalle tue paure

Vivere la vita è un gioco da ragazzi

Io volevo essere un duro

Però non sono nessuno

Non sono altro che Lucio

Non sono altro che Lucio
 

Video Lucio Corsi - Volevo essere un duro